#plasticfantastic boom. E’ scoppiata la vetroresina mania. Vi abbiamo stuzzicato pubblicando sul nostro sito un po’ di modelli che a nostro avviso hanno segnato la storia della vetroresina e delle barche in plastica. Queste icone #plasticfantastic, che, ricordiamolo sarà uno dei temi portanti del VELAFestival 2016, rappresentano il nostro omaggio per festeggiare i 50 anni dalla costruzione della prima barca di serie in vetroresina. Celebreremo insieme a voi infatti, come barche CULT, le barche in vetroresina costruite tra la fine degli anni 60 e il 1995.
Vi siete subito attivati con commenti entusiasti per questa iniziativa, segno che queste barche rappresentano un vero patrimonio da valorizzare. Ci avete inviato le foto delle vostre barche e le loro storie e noi abbiamo creato una sezione ad hoc del nostro sito “Le vostre #plasticfantastic” nella quale abbiamo pubblicato in vetrina i modelli che rispettano i requisiti per essere una #plasticfantastic. Scopriteli!
Per esempio la storia di Possonniere II il Sirena 40 Pedrick che così ci viene raccontata dal suo armatore Roberto Baldini : “Il Sirena 40 è un bellissimo 12 metri disegnato dal papà di America One, l’architetto navale americano David Pedrick (www.pedrickyacht.com). Ne esistono 22 esemplari in tutto, alcuni nodificati con Deck Saloon. Poissonniere II è la numero 15 e fu costruita per un avvocato di Stoccolma, che come si usa spesso nel Nord Europa, si fece fare interni su misura in pino svedese ottenendo un disegno senza dubbio originale. Una grande cabina armatoriale a prua, due cabine di poppa, carteggio e cucina a U a sinistra, dinette a dritta. Poi un solo ampio bagno con doccia e un suggestivo “angolo del comandante” con comoda poltrona e mini biblioteca. Le linee d’acqua e la coperta sono quelli delle tipiche barche nordiche, dai Swan ai Baltic. La Poissonniere II, nome che in francese arcaico significava anche Sirena, fu poi acquistata da un ingegnere tedesco che la porto’ fino a La Spezia, mantenendola in modo impeccabile fino a quando non decise di venderla per passare a uno yacht a motore. Quando io e mia moglie la trovammo a Porto Lotti fu amore a prima vista. Ora la barca “abita” nel bellissimo marina sardo di Santa Maria Navarrese, pronta ad affrontare nuove lunghe navigazioni in Mediterraneo e oltre”.
E quella del Grand Soleil 39 Guvia di Giorgio Centaro: “Comprata nel 1990 da mio padre, è sempre stata la barca di famiglia portandoci in vacanza in tutto il mediterraneo dalle Baleari alla Turchia! 15 anni fa mio padre è mancato ed io ho continuato a mantenerla portando in giro anche la mia famiglia, tra qualche anno inizierà a portare in giro la terza generazione!!! Ottima costruzione, molto centrata ed equilibrata in tutte le andature, buona boliniera e stabile in poppa, molto marina. In tanti anni di navigazione ho affrontato condizioni anche impegnative! 2 anni fa, quando al salone di Genova è stato presentato il nuovo Grand Solei 39 ho lanciato una sfida al cantiere: ” vediamoci tra 20 anni con un nuovo modello” , la sfida non è stata raccolta….”
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