Avete presente quei geroglifici che avete intravisto sfogliando i documenti di una barca? Quei cerchi pieni di linee colorate che si intersecano e di numeri apparentemente incomprensibili? Bene, tranquillizzatevi, quelle sono le cosiddette “polari”. In pratica servono per descrivere le prestazioni della barca in funzione dell’intensità e della direzione del vento. Se pensate però che si tratti solo di “roba da progettisti”, vi sbagliate di grosso. Sono infatti il metodo migliore per definire i target che la vostra barca è in grado di raggiungere nelle diverse condizioni. Abbiamo chiesto di spiegarcene i segreti a uno che di polari (e soprattutto di velocità) se ne intende: Matteo Polli, giovane progettista italiano, dalla cui matita è uscito tra gli altri l’Italia 9.98, vincitore quest’anno del mondiale ORC.
COSA SONO LE POLARI E A COSA SERVONO?
Le polari sono le curve che descrivono le prestazioni della barca disegnate su un grafico di tipo polare (di qui la denominazione) in funzione dell’intensità e della direzione del vento reale o apparente. Ogni set di curve rappresenta una particolare configurazione di vele, ad esempio randa e fiocco per le andature di bolina piuttosto che randa e spinnaker per le portanti, ed è composto da singole curve relative alle varie intensità di vento. Le polari sono molto utili per studiare il comportamento della barca in fase progettuale ma anche successivamente per definire i target e i crossover delle vele.
CHI E’ CHE USA SOLITAMENTE LE POLARI?
I primi ad usare le polari sono appunto i progettisti con lo scopo di confrontare le varianti di progetto, ma ovviamente anche i velisti ne traggono vantaggio in particolare navigatori, timonieri e regolatori delle vele in quanto coinvolti nel far raggiungere le massime prestazioni alla barca. Generalmente, in barca viene più comodo usare le polari in formato numerico tabulare che più comunemente viene chiamato tabella dei target.
SERVONO A UN VELISTA NON REGATANTE?
I diagrammi polari non servono solamente ai regatanti ma a chiunque naviga su una barca a vela in quanto utili alla pianificazione delle rotte.
SE NON SI RIESCONO A RAGGIUNGERE LE VMG INDICATE DALLE POLARI, BISOGNA PREOCCUPARSI?
Normalmente le polari sono il risultato dei sofisticati calcoli che i software di previsione delle performance (VPP) fanno, si tratta quindi di calcoli teorici che per vari motivi potrebbero non essere esattamente in accordo con la realtà. Inoltre, la strumentazione elettronica di bordo potrebbe non essere molto precisa o ben calibrata. Questi fattori possono portare anche a grosse discrepanze tra i numeri che si leggono sugli strumenti e quelli delle tabelle target (VMG).
C’E’ QUALCHE ACCORGIMENTO DA SEGUIRE PER VERIFICARE LE POLARI SENZA FARE ERRORI?
La procedura per verificare ed eventualmente correggere le polari teoriche di cantiere prevede, prima di tutto, di calibrare al meglio la strumentazione elettronica di bordo e poi navigare al meglio delle possibilità della barca alle varie andature e con le varie intensità di vento registrando i dati di navigazione o semplicemente annotando le letture degli strumenti, in particolare angolo con il vento e velocità della barca, da confrontare poi con i diagrammi polari.
APPROFONDIMENTO. LE POLARI DELL’ITALIA 12.98
Alle polari sono associate delle tabelle che potete portarvi in barca per cercare di settare al meglio la vostra imbarcazione. Nel caso specifico qui sotto si tratta delle tabelle del nuovo Italia Yachts 12.98, un altro progetto di Matteo Polli. TWA: True Wind Angle. BTV: Boat Speed. VMG: Velocità ottimale di avvicionamento a un punto. AWS: Velocità vento apparente. AWA: Angolo Vento Apparente. Heel: Angolo sbandamento. Reef: Coefficiente di riduzione della superficie velica. Flat: Coefficiente relativo alla profondità delle vele.